Con gran forza pigliò. — Ma (ciò gli è vero)
Ella intanto tre anni si sedea, 35Mezz’anno ancor, dell’uom suo per la morte
In acerbo dolor, nè un motto solo
A Gunthero ella disse; Hàgene ancora,
Nemico suo, non vide essa in quel tempo.
Hàgene di Tronèga allor dicea: 40Forsechè tanto far concesso è a voi
Che aver possiate la sorella vostra
Ancora amica? In questa terra, allora,
Di Nibelungo verrìa l’oro, e molto
Lucro fareste voi, quando a noi fosse 45La regina propizia. — E di cotesto
Noi farem prova, disse re Gunthero.
Accanto a lei si stanno i miei fratelli,
E pregheremli noi che tanto adoprino
Per ch’ella amica a noi si faccia, e tanto 50Per noi si ottenga che di giusta voglia
Ella veda cotesto. — Io non confido,
Hàgene disse, che ciò avvenga mai.
Fe’ cenno che venisse allora in corte
Gere Margravio e Ortwino. E come tanto