340Eppure, altri fe’ noto a chi volea
Prendersi cibo, che in gran copia dato
Altri gli avrìa, che questa di Sigmundo
Era la cura. Gran travaglio intanto
Ai Nibelunghi si fe’ noto allora. 345Per quello spazio di tre dì, cotesto
Così udimmo narrar, quanti sapeano
Canti da chiesa, molte a sopportare
Avean fatiche; oh! quante a lor si diêro
Copiose offerte! E ricco divenìa 350In bastante misura ognun che assai
Era meschino, e quanti si rinvennero
Poverelli a l’intorno, essi che nullo
Avean possesso, altri chiamò al divino
Sacrifizio con l’or che si ritrasse 355Del morto sire dal tesoro. Vivere
Di più non gli è concesso, e però intorno
Molti fûr dati per l’anima sua
Marchi a migliaia. Ancora, in quella terra,
Di campi concedea la nobil donna 360I proventi e spartìa là ’v’eran genti
Povere e monasteri. Anche danari