Messe per lui. Assembramento grande 320D’amici v’era di Sifrido. Allora
Che fu cantato, si levò la gente
Di là d’un tratto, e così disse donna
Kriemhilde: In questa notte, oh! non lasciatemi
Da sola qui vegliar quest’uomo eletto 325E valoroso. È posta ogni mia gioia
Nella persona sua. Vogl’io ch’ei resti
Qui tre notti e tre giorni, ond’io mi sazi
Di contemplar lo sposo mio diletto
A me cotanto. E vorrà Iddio che morte 330Me ancor si prenda, e finirà ogni doglia
Di me Kriemhilde poveretti allora!
La gente di città si ritornava
Alle sue case, ma volea colei
Che sacerdoti e monaci restassero 335Co’ famigliari suoi, perch’ella intanto
Cura si avesse dell’eroe. Ben trista
Ebber la notte e fastidioso assai
Il dì con essa, chè a quel loco molti,
Senza mangiare e senza ber, si stettero.