Un di lor sangue hanno ferito a morte.
S’io ciò potessi (disse ancor Sifrido),
Pianger dovrei di ciò più giustamente. 480Pietosamente assai così parlava
L’eroe ferito a morte: O nobil sire,
S’anche vi piace a tal fede serbare
Quaggiù nel mondo, deh! lasciate voi
Che a vostra grazia accomandata sia 485La sposa mia diletta. Ella di tanto
Godasi almen perch’è sorella vostra.
Con ogni pregio di regal signora,
Con fè, si stette presso a voi. Oh! a lungo
Attender mi dovranno il padre mio 490E i miei fedeli! Oh! per diletto amico
Maggiore affanno di cotesto a donna
Giammai non si recò! — Da tutte parti
Eran del sangue suo bagnati i fiori,
Ed ei lottava con la morte. A lungo 495Non fe’ cotesto, chè profonda assai
La mortifera punta il lacerava,
E l’uom gagliardo, valoroso e bello,
Nulla più dir potè. Ratto che i prenci