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304 I Nibelunghi

Là, sui fiori, cadea l’uom di Kriemhilde,
E uscir fu visto dalla sua ferita
435In copia il sangue. Incominciò, chè grave
La rancura l’astrinse, alta rampogna
A chi la morte consigliò di lui
Per tradimento. L’uom ferito a morte
Così dicea: Deh! voi codardi assai,
440Che mi valsero adunque i miei servigi,
Per che ucciso m’avete? Io fui leale
E fido a voi; perciò ne pago il fio!
Feste gran male a’ consanguinei vostri,
E chi un dì nascerà, vergogna ed onta
445Si avrà da questo. Sulla mia persona
Grave soverchio vendicaste voi
Lo sdegno vostro. Discacciati un giorno
Sarete voi da’ buoni cavalieri
Con ignominia. — Ove ei giacea ferito,
450Accorrean tutti i cavalieri intanto,
E fu quello per lor veracemente
Giorno scevro di gioia. Egli era pianto
Da chi fede anche avea; di ciò era degno
Il cavalier cortese e valoroso.