Fiero d’assai qual cacciatore, e lui
Miravano avanzar quei di Gunthero
Uomini accolti. Ad incontrarlo ei corsero 250E presergli il destrier. Deh! che a la sella
E forte e grande un orso egli adducea!
Quand’ei discese dal destrier, la bocca
E i piedi egli sciogliea da le ritorte
Alla belva feroce, e ratto e insieme 255Alto i cani latrâr, quand’elli videro
L’orso disciolto. E volea ricacciarsi
La fiera al bosco, e le adunate genti
Forte ne avean rancura. Al fiero strepito
L’orso correa ver le cucine. Oh! quanti 260Famigli intenti alla regal cucina
Lungi balzâr dal fuoco, e rovesciârsi
Molti caldai frattanto e andâr dispersi
Tizzoni molti. Oh! quante ne la cenere
Fûr viste poi giacersi inclite dapi! 265Da’ lor seggi balzâr con le lor genti
I prenci allora, e a concepir disdegno
La fiera incominciò; ma il re fe’ cenno
Di sciolti liberar quanti alla soga