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286 I Nibelunghi

Di là commiato in breve istante. Vivo
Ella nol vide più d’allora in poi!
     Di là, per lor sollazzi, ad una fonda
Selva andâr cavalcando, e molti prodi
60Cavalieri seguìan prence Gunthero
E i fidi suoi; ma Gernòt e Gislhero
A casa rimanean. Di là dal Reno
Molti corsieri andaron carchi, e pane
E vino elli recavano a’ compagni.
65Alla caccia raccolti, e carni e pesci,
Altre provviste e varie, onde ha dovizia
Per suo dritto un signor possente e ricco.
E quelli intanto per la verde selva
Loro ostelli assegnâr contro le uscite
70De le fiere selvaggie, essi, aitanti
E baldi cacciatori, or che la caccia
Dovean guidar per un vasto spianato.
Anche Sifrido là discese, e questo
Fu detto al re. Da tutte parti allora
75Fûr da’ compagni della caccia attorno
Poste le guardie, e l’uomo ardito e forte
Assai, Sifrido, così disse: Scorta