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I Nibelunghi xxxv

l’aiuto suo fortissimo, ed egli non solo promette e porge l’aiuto richiesto, ma ancora fa volentieri ciò che altri dovrebbe fare. La qual cosa procede in lui non tanto da generosità innata, quanto anche da una certa infantile e ingenua credulità, che, del resto, è propria di tutti questi eroi primitivi e non di rado s’incontra ancora in uomini di cuor generoso e magnanimo. Era un’età fanciulla quella che concepiva questi eroi, e la natura fanciullesca dell’età s’imprimeva in essi tanto profondamente da non cancellarsi mai più, anche dopo che il racconto delle loro imprese ebbe attraversate molte età e molte generazioni.

Anche Sifrido, in forza di questo suo carattere particolare, appartiene a quella schiera d’eroi, dei quali ogni tradizione popolare ha l’esempio, e che, mentre sanno compiere una grande e gloriosa impresa laddove si richiedano forza di mano, ardire di propositi e impeto di cuor generoso, cadono