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I Nibelunghi 233

Lamenti poi, ch’ei non poteano ancora
Alla lor terra far ritorno. Intanto
210Appo gli amici suoi mandava un cenno
Prence Sifrido. Ei richiedea che mai
Consigliassero a lui, s’elli con seco
Laggiù al Reno verrian: Per una festa
Gunthèr, l’amico mio, co’ suoi congiunti
215Appo me qui mandò. Se la sua terra
Lungi tanto non fosse, io sì v’andrei
Volentieri d’assai. Pregano ancora
Kriemhilde mia perch’io con me l’adduca.
Or consigliate voi, diletti amici,
220Com’ella andarne là potrebbe. Ancora
Se a trenta regïoni andar dovessi
Per li cognati miei, ben volentieri
Di Sifrido la man li servirebbe.
     Dissero allora i suoi guerrieri: Quando
225Voglia per tal vïaggio abbiate voi
A quella festa, ciò che far v’è d’uopo,
Vi consigliamo. Cavalcar con mille
Vostri gagliardi fino al Ren dovete,
E dato allor vi fia con molto onore

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