Ed alta ei son davver. Fannovi intanto 165Un invito, sul Reno ad una festa.
Chè volentieri assai, siate di tanto
Voi senza dubbio, ei vi vedranno. E pregano
Questa signora mia che venga vosco
Ratto che tocchi l’invernal stagione 170Il termin suo. Vedervi ei dènno prima
Del vicino solstizio. — E rispondea
Sifrido il forte: Ciò potrìa davvero
A gran stento accader! — Ma Gère disse,
Ei, del suol di Borgogna: Anche vi pregano 175Ute, la madre vostra, e Giselhero
E Gernòt, nè potete in niuna guisa
Cotesto ricusar. Perchè voi sète
Lungi cotanto, ad ogni dì li sento
Io muover lagni. Ma Brünhilde, mia 180Inclita donna, ed ogni ancella sua
Gioia si avran di tal novella, quando
Possa avvenir che vi riveggan anche,
Ciò che lor donerà forza a lo spirto.
A Kriemhilde leggiadra esta novella 185Buona e lieta sembrò. Congiunto a lei