essa leggenda alla presente forma, è questione che tratteremo fra poco; laddove qui è necessario vedere se dai secoli precedenti si ha memoria d’altre forme o redazioni poetiche del medesimo racconto epico. Perchè, lasciando stare la forma che questo racconto dovette prendere nei paesi nordici sino alla presente raccolta dell’Edda, trovasi per testimonianza di Eginhardo che Carlomagno compiacevasi di trascrivere e d’imparare a memoria antichissimi canti barbarici che celebravano guerre e imprese d’antichi re. «Item barbara, egli dice, et antiquissima carmina quibus veterum regum actus et bella canebantur, scripsit memoriæque mandavit.» Trovasi che al principio del nono secolo l’abate Waldo, nel monastero di Reichenau, faceva trascrivere dodici canti in lingua tedesca, e che Saxo grammatico ricorda che nel 1157 già si narrava come Kriemhilde avesse traditi i fratelli, e che nel 1130 un bardo sassone aveva cantato in