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202 I Nibelunghi

Della sua donna il pensier suo costante
Era pur sempre. Con rancura attese
Fin che tutti lasciâr la regal mensa,
525E ratto, di lor quiete ambo a le stanze,
Furono addotte e Brünhilde leggiadra
E Kriemhilde con lei. — Deh! quanti prodi
Fûr visti allor, prestanti cavalieri,
Andarne innanzi a le regine! — Intanto,
530Con gioia, sciolto da ogni cruccio, assise
Prence Sifrido appo la donna sua
Leggiadra, ed ella con sue bianche mani
Le mani gli stringea, fin che dagli occhi
Ei le sparì, nè del rapido istante
535Ella s’avvide. Ratto che giocando
Ella con seco si tenea, nè poscia
Più vederlo potè, disse a le ancelle
La regina così: Gran meraviglia
Toccami, dove mai ne andava il sire!
540Chi tolse la sua man dalla mia mano?
     Interruppe il suo dir. Ma quegli intanto
Ito era lungi, ove ben molti paggi
Starsi trovò con lampade. Principio