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xxviii I Nibelunghi

terosa sulla pira e là si uccide di un colpo di spada accanto al cadavere di Sigurdh.

Quello poi che è rimasto e rimarrà sempre oscuro senza che l’Edda ci possa dar qualche lume, si è il nome dei Nibelunghi. I quali, nel poema, sono da principio i due figli di Nibelungo, del possessore primo del tesoro, uccisi da Sifrido allorquando essi lo chiamarono a spartir fra loro quel tesoro del padre; anzi i loro nomi sono appunto Nibelungo (come il padre) e Schilbungo (Avvent. III). Ma poi, al tempo della morte di Sifrido, i Nibelunghi sono mille guerrieri fedelissimi a lui, che pur avrebbero acerbamente vendicata la morte del loro signore, se Kriemhilde e Sigemundo con preghiere non li avessero trattenuti. Al contrario, nell’ultima parte del poema, sono detti Nibelunghi gli stessi Borgognoni che con Gunther e Hagen si recano presso re Etzel nella terra degli Unni. Donde si vede che il poema stesso non sa nulla di certo