Grave porta dolor pel fratel mio.
Volentier la fanciulla (io ve ne sono
Mallevador) vi rivedrà. — Per quanto
Io servirla potrò, prence Sifrido 125Allor soggiunse, ciò sarà di piena
Voglia fatto e con fè. Ma chi a le donne
Or dirà che da lor vogl’io recarmi?
Gislhero, l’uom leggiadro ed avvenente,
Fu allora il messaggiero. — Alla sua madre 130Aitante Gislhero e alla sirocchia,
Là 've ambo ei le vedea, così parlava:
A noi venne Sifrido, il forte eroe
Di Niderlànd, e qui mandollo al Reno
Gunthero il fratel mio. Novelle intanto 135Egli ci apporta come va faccenda
Del nostro prence. Or d’uopo è sì che voi
Gli concediate ch’egli venga in corte.
Le novelle veraci egli d’Islanda
Qui vi dirà. — Grave dolor toccava 140Le donne illustri ancora, ond’elle tosto
A lor vesti balzâr, le cinser tosto,
E pregâr che venisse incontanente