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I Nibelunghi 155

Il nobil cavalier, vituperosa
Cosa ne vien, ch’ella sia mia, vogliate.
     E perchè liberal ne’ doni suoi
205Egli era, ei ben di ciò fe’ nobil mostra.
     Poi che a l’ufficio delle regie chiavi
Il fratel d’Hàgen così attese, molti
Incliti doni attorno diè la mano
Del nobile guerrier. Chi disïava
210Un marco, ebbe da lui dono in tal copia
Che vita allegra ben potean menarne
I poverelli tutti. Ad infiniti
Ei donò quasi mille libbre, e molti
Andâr per l’aula con sì ricche vesti
215Che sì nobili panni unqua in lor vita
Non recarno davver. Seppe cotesto
La donna, e vero duol le fu cotesto.
     Signore il re, di ciò ben io vorrei,
La regina parlò, mancanza avermi,
220Che niuna di mie vesti a me reliquia
Il vostro servo lasciar voglia. Tutto
Egli disperde l’oro mio. Per sempre
D’alma riconoscente io per colui