E qui addurmi gli eroi, quali abbiam noi
Migliori in guerra, mille Nibelunghi.
Ei dènno qui vedermi. — E niuno intese 125Allor da lui perchè gli eroi bramasse.
Così disciolse ad Alberico i ceppi
E li sciolse al gigante, ed Alberico
Rapido corse ove rinvenne i prodi.
Ei, con gran cura, i Nibelunghi eroi 130Destando, disse: Eroi, sorgete! Voi
Tutti a Sifrido andar di qui dovete.
Balzaron dai giacigli e furon presti
Rapidamente; mille si vestiro
Agili cavalieri e sceser tosto 135Là ’ve Sifrido ei rinvenian. Cortesi
Furon saluti, anche con opre in parte,1
E furo accese molte lampe e indetta
Fu la bevanda attorno, e perchè ratto
Elli eran giunti, a tutti il valoroso 140Rendea sue grazie. Ora v’è d’uopo, ei disse,
↑Cioè anche con atti di ossequio, inginocchiandosi.