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I Nibelunghi xxi

sito deliberato, è detto e rappresentato in modo fuggevole e oscuro, come elemento non più atto ad acconciarsi alle nuove idee alle quali viene informandosi il poema. Pare che su questi miti il poeta si soffermi poco volentieri e condottovi soltanto da necessità, riserbandosi poi di dire e di ridire altre cose, anche con soverchia ampiezza, più vicine ai tempi suoi e ai costumi dei tempi.

Onde avviene che molti punti del racconto dei Nibelunghi rimarrebbero per noi oscuri per sempre, se non ci fossero di valevole aiuto i canti dell’Edda, nella quale l’elemento mitico campeggia in ogni parte, anzi vi sembra esser trattato con predilezione particolare. Ora, tra i punti più oscuri dei Nibelunghi, trovasi la leggenda dell’oro che porta sventura a chi lo possiede, e la conoscenza o amicizia che ebbero tra loro Sifrido e Brünhilde, prima che questa fosse sposa di Gunther e quello impalmasse la bella Kriemhilde.