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I Nibelunghi 125

È baldo e ardito cavalier d'assai.
     Disse allor la regina: Or mi si porti
La mia corazza, e se venuto è il prode
165Sifrido qui nella mia terra, amore
Da me cercando, va della sua vita.
Tanto nol temo inver per ch’io diventi
La donna sua. — Rapidamente allora
Brünhilde bella si vestì l’arnese,
170E seco ne venian leggiadre assai
Molte donzelle, cento e più, di fregi
Ornate attorno alla persona. Queste
Donne vezzose ben volean gli strani
Ospiti rimirar. Ma con le donne
175Venian pur anco i principi d’Islanda,
Di Brünhilde gli eroi, quali nel pugno
Recavan spade, ed eran cinquecento
Elli e di più. Ciò fu rancura agli ospiti,
E da’ lor seggi si levâr d’un moto
180Arditi e baldi i cavalieri. Intanto,
Ratto che la regina il pro’ Sifrido
Scoverse, volentieri udrete voi
Ciò che a lui disse la regal fanciulla: