Recavano gli eroi ardimentosi
E acuti ed ampi. E ciò vedea Brünhilde,
La nobile fanciulla. Appo Gunthero 80Venian pur anco ed Hàgene e Dancwarto.
Noi udimmo ridir come esti eroi
Recavano pomposa, e d’una tinta
Qual di penna di corvo, ogni lor veste,
Come buone e leggiadre ed ampie e grosse 85Eran lor targhe. Si vedean que’ prodi
Gemme portar d’indica terra, e questo
Diceasi ancor che rilucean le gemme
Su le lor vesti. Là su l’onde azzurre
Il navicello abbandonâr gli eroi 90Senza custodia, e mossero al castello
Su’ lor destrieri, essi gagliardi e buoni.
Ottanta elli vedeano e sei pur anco
Erigersi là dentro altere torri
E tre grandi palagi ed una sala 95Ampio costrutta in nobil marmo, verde
Come un’erba virente. Ivi co’ suoi
Avea sua stanza l’inclita Brünhilde.
Fu dischiuso il castello, ampie le porte