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I Nibelunghi 107

Ho qui con meco; or fate voi che targhe
Altri ci porti ricolme di gemme,
E noi le vesti comporrem. — Gunthero
205E Sifrido pur anco assentimento
Diero al desio de la fanciulla. E quali,
La regina dicea, sono i compagni
Che a quella corte in tali vesti ornate
Verranno vosco? — Ei disse: Il quarto io sono,
210E a quella corte due de’ miei verranno,
Hàgen, Dancwàrt, con me. Voi ben dovete,
Donna, ciò ch’io dirò, notarvi in mente.
Io quarto vo’ portar ne’ quattro giorni
Tre di vesti, e leggiadre sian le vesti,
215Mute diverse ad ogni dì, chè noi
Senza vergogna qui tornarci a dietro
Dalla terra vogliam ch’è di Brünhilde.
     Per cortese commiato ambo que’ prenci
Di là partian. E tosto fra le ancelle
220Trenta fanciulle da lor stanze interne
A se chiamò regina Krïemhilde,
Quante sì per tali opre aveano ingegno
E destrezza d’assai. Sì come neve