275Avean pur anco. Ma nei dì giocondi
Di tante feste, con elette dapi
Tutti fe’ intrattener l’ospite regio,
Chè ogni biasmo evitar, quanti si prende
Un re talvolta, egli volea. Fu visto, 280Amico in atto, a quegli ospiti suoi
Venir dinanzi. O nobili guerrieri,
Disse, i miei doni di pigliar vi piaccia
Pria d’andarne di qui. Sta in me pur sempre
Questo pensier, perch’io vi serva sempre. 285Non disdegnate il mio possesso, ch’io
Vo’ spartirlo con voi. Questo sol bramo.
Quelli parlâr di Danimarca allora:
Pria che di qui tornarne ai nostri tetti
In nostra terra cavalcando, ferma 290Una pace vogliam. D’uopo è di pace
Ai nostri prodi, e noi qui morti abbiamo
Pei vostri eroi molti diletti amici.
Fra Liudgasto di sue piaghe omai
Venuto a guarigion; dopo la pugna 295De’ Sassoni guarìa pur anco il duce,
E davver! che sul campo alcuni morti