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I Nibelunghi xvii

lecita Hagen di Tronega, il più fido amico di Gunther, a vendicarla. Hagen allora, accordatosi con Gunther, uccide a tradimento il prode Sifrido mentre stava bevendo a una fontana, e ne fa portare il cadavere dinanzi alla porta di Kriemhilde. La quale, nell’immenso suo dolore, mentre fa celebrar splendide esequie all’estinto sposo, giura di vendicarlo, fatta ormai certa da non dubbie prove chi sia stato il traditore.

Passano frattanto alcuni anni, ed essa va sposa ad Etzel re degli Unni, dopo essersi fintamente riconciliata co’ suoi fratelli. Ma poi, non potendo dimenticare l’atroce offesa e molto meno scordar l’amor suo per Sifrido, manda ad invitare i fratelli, acconsentendovi Etzel, alla corte. Da principio essi concepiscono qualche sospetto per tale invito; ma poi, dietro consiglio di Hagen, partono armati per difendersi con valore, ove necessità lo voglia. Alla corte di Etzel però sono essi accolti assai freddamente da

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