Molte splendean nobili gemme, e il suo
Color di rosa delle guance avea
Tanto splendor che insinuava amore; 105Per quanto brama un uom quaggiù, nessuno
Dir già potea che più avvenente cosa
Avea vista pel mondo. E come innanzi
Agli astri sta la bianca luna allora
Che tra le nubi mostrasi più chiaro 110Il suo splendor, così, pari alla luna,
Ella stava dinanzi all’altre donne
Tutta leggiadra. D’avvenenti eroi
In petto il cor balzò. Venirne a lei
Vedeansi innanzi le sue ancelle adorne 115E gli altezzosi eroi non desisteano
Dall’affollarsi per vederla intenti,
Amorosa fanciulla. Oh! ma dolore
E d’amor gioia avea prence Sifrido!
Egli pensava nel suo cor: Deh! come 120Avvenir ciò potea ch’io mi dovessi
Accendere di te? Speme fu questa
D’inesperto garzon. Ma s’io dovessi
Da te partirmi, con desio più dolce