Via cavalcando, le novelle a’ suoi
Recò di quanto là ne accadde. E il vero
Apprender si potea dall’elmo suo 325Rosso di sangue. A quei di Danimarca
Grave dolor fu ben cotesto, allora
Che s’annunziò giacersi ormai captivo
Il lor prence e signore. Al suo fratello
Ciò ancor fu detto, e quegli incominciava 330Per gran disdegno a conturbarsi; grave
Fu rancura per lui. Ma di Sifrido
Per volontà, Liudgasto eroe fu addotto
Di Gunthero ai gagliardi. Ei l’affidava
Ad Hàgen prence, e come detto fue 335A quelli sì ch’egli era il sire, molto
Non ebbero dolor, ma gaudio e gioia.
D’avvincer le bandiere ecco fu ingiunto
A’ Burgundi campioni. Innanzi! disse
Prence Sifrido, chè più assai da noi 340Qui si farà prima che il giorno cessi,
Pur ch’io mi resti in vita. Oh! molte assai
Donne leggiadre avran cordoglio e duolo
De’ Sassoni nel suol! Ma voi, del Reno