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48 I Nibelunghi

A fidi amici. — A Sifrido si fea
Pallido e rosso il color dello gote.
     Ei disse al prence: Nulla i’ vi negai,
105E ben deggio aitarvi ogni dolore
A discacciar da voi Se vi cercate
Amici attorno, un d’essi qui son io,
E si m’affido che farò cotesto
Fino alla morte con onor. — Mercede
110Rendavi Iddio, prence Sifrido! Sembrami
Onesto il vostro dir. S’anche di nulla
Il valor vostro in ciò m’aita, lieto
Del dir vostro men vò, perchè di tanto
Mi siate voi propenso. E allor ch’io viva
115Per alcun tempo ancor, premio saravvi
Di ciò renduto. Or vo’ che udiate voi
Per ch’io tristo mi sto. Da messaggieri
De’ miei nemici intesi io si ch’ei vonno
Qui visitarmi con armate squadre;
120Alcun guerriero ciò non fè giammai
Fin qui venendo a questa terra. — Disse
Allor Sifrido: Per cotesto, lieve
Pensiero abbiate voi. Pace rendete