Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu/115

44 I Nibelunghi

Gl’invïavan così. Di lor novelle
15Gli nomini ignoti fûr richiesti allora,
E tosto innanzi al re gli strani messi
Altri adducea. Cortese fè un saluto
Il prence e favellò: Voi benvenuti!
Ma chi voi qui mandò, non io per anche
20Ho ben compreso. Udir questo mi fate.
     Così disse il buon re, ma quelli assai
Temean di re Gunthero il grave sdegno.
     Date licenza voi, prence, elli dissero,
Che le novelle vi diciam che intanto
25Qui vi rechiamo, quali noi per nulla
Dobbiam tacervi? E i re direnivi ancora
Che a voi qui c’invïâr. Liudgast, Liudgero
Son essi, che veder bramano in core
La vostra terra. Meritaste voi
30Il lor disdegno, e bene udimmo noi
Che ambo v’odiano i prenci. Ei cavalcando
Salir vonno frattanto in fino al Reno,
In fino a Worms, e molti in loro aita
Vengon possenti cavalieri. Questo
35Sappiate voi su la mia fede. Intanto,