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32 I Nibelunghi

320Forza fu ch’ei giurasse, onde qual servo
Servisse al prode. E in ogni cosa invero
Ei fu giusto e leal. — Questo ancor disse
Hàgene di Tronega: Ei fe’ cotesto,
E niun altro guerrier si acquistò mai
325Maggior possanza. Ed altre cose molte
Io so di lui che mi son note. Un drago
La mano uccise dell’eroe. Nel sangue
Ei si bagnò, sì che qual duro corno
La cute gli si fea; perciò niun’arma
330Incidere la può, tanto ella appare
E densa e spessa. Or noi cotanto sire
Accoglier qui dobbiam per quella guisa
Che fia migliore, onde per noi corruccio
Non si merti del giovane guerriero.
335N’è avvenente il bel corpo, e ognun l’ha caro
Veracemente, ch’egli oprò ben molte
Col valor suo meravigliose cose.
     Il re possente favellò: Tu al vero
Ti apponi. Vedi tu come superba-
340mente ei si tien quale in atto di pugna,
Ei, possente guerrier, con tutti i suoi