300Molti giovani prenci a lui sommisero
La lor terra natìa co’ suoi castelli.
Ambo atterrati i due potenti regi,
Morti così, grave distretta a lui
D’Alberico venìa. Sul loco istesso 305Disïava costui de’ regi suoi
Pigliar vendetta, fin che da Sifrido
Colpo fatal toccò. Già non potea
Resistere a quel prode il forte nano;
Come feri leoni, ambo salìano 310Di corsa al monte, ove la sua Tarnkappe1
Tolse al nano Sifrido. Ei, l’uom tremendo,
Fu del tesoro allor prence e signore.
Ma quei che di pugnar con seco ardirono, 315Tutti giacquero uccisi. Egli il tesoro
Fe’ ratto addurre e carreggiar sul loco
La 've il tenean di Nibelùng le genti,
E n’ebbe ufficio di custode il forte
Alberico animoso. Un giuramento
↑Corazza del nano Alberico che rendeva invisibile chi la portava.