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ma. Il nonno colla lanterna andava e veniva pel cortile; fuori si udiva passare la gente che andava al mare, e passava a picchiare di porta in porta, per chiamare i compagni. Però, come giunsero sul lido, davanti al mare nero, dove si specchiavano le stelle, e che russava lento sul greto, e si vedevano qua e là le lanterne delle altre barche, anche ’Ntoni si sentì allargare il cuore.
— Ah! — esclamò stirandosi le braccia. — È una bella cosa tornare a casa sua. Questa marina qui mi conosce. — Già padron ’Ntoni diceva sempre che un pesce fuori dell’acqua non sa starci, e chi è nato pesce il mare l’aspetta.
Nella paranza lo canzonavano perchè la Sara l’aveva piantato, mentre serravano le vele, e la Carmela vogava in tondo lenta lenta, lasciandosi dietro le reti come la coda di un serpente. — «Carne di porco ed uomini di guerra durano poco», dice il proverbio, per questo Sara ti ha piantato.
— «Allora la donna è fedele ad uno, quando il turco si fa cristiano»; — aggiunse lo zio Cola.
— Delle innamorate ne ho quante ne voglio, — rispose ’Ntoni; — a Napoli mi correvano dietro come i cagnolini.
— A Napoli ci avevi il vestito di panno, e il berretto collo scritto, e le scarpe ai piedi, disse Barabba.
— Che vi son delle belle ragazze come qui, a Napoli?
— Le belle ragazze di qui non sono degne di portargli le scarpe, a quelle di Napoli. Io ne avevo una