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un maiale. Si è maritata che non era compiuto il mese dacchè a Menico Trinca gli era morta la prima moglie, e il letto era ancora caldo, Dio liberi!

— Uno che è vedovo è come uno che vada soldato, — aggiunse la Zuppidda. — «Amore di soldato poco dura, a tocco di tamburo addio signora». E poi, s’era persa la Provvidenza!

Comare Venera, la quale era alla stazione, quando era partito ’Ntoni di padron ’Ntoni, per vedere se Sara di comare Tudda fosse andata a salutarlo, chè li aveva visti parlare dal muro della vigna, voleva godersi la faccia che avrebbe fatto ’Ntoni a quella notizia. Ma era passato del tempo anche per cotesto, e si suol dire «lontan dagli occhi, lontan dal cuore». ’Ntoni ora portava il berretto sull’orecchio. — Compare Menico vuol morire becco! disse egli per consolarsi, e questo le piacque, alla Mangiacarrubbe, che l’aveva chiamato «cetriolo» ed ora vedeva che era un bel cetriolo, e l’avrebbe barattato volentieri con quel disutilaccio di Rocco Spatu, il quale non valeva niente, e l’aveva preso perchè non c’era altri.

— A me non mi piacciono quelle fraschette che fanno all’amore con due o tre per volta, — disse la Mangiacarrubbe, tirandosi sul mento le cocche del fazzoletto da testa, e facendo la madonnina. — Se volessi bene ad uno, non vorrei cambiarlo nemmeno per Vittorio Emanuele, o Garibaldi, vedete!

— Lo so a chi volete bene! — disse ’Ntoni col pugno sul fianco.

— No che non lo sapete, compare ’Ntoni, e vi