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vene anche lui! — Sta a vedere che ora mi fate il geloso! — esclamò la Vespa.

— Sicuro che son geloso! — esclamò lo zio Crocifisso, — geloso come una bestia! — e voleva pagar cinque lire per fargli rompere le ossa ad Alfio Mosca.

Ma lui non lo faceva perchè era un cristiano col timore di Dio, e al giorno d’oggi chi è galantuomo è gabbato, chè la buona fede sta di casa in via dei minchioni, dove si vende la corda per impiccarsi, la prova era che aveva un bel passare e ripassare davanti la casa dei Malavoglia, che perfino la gente si metteva a ridere, e diceva che ei faceva il viaggio alla casa del nespolo come quelli che hanno fatto il voto alla Madonna dell’Ognina. I Malavoglia lo pagavano a furia di sberrettate; e i ragazzi, appena lo vedevano spuntare in fondo alla stradicciuola, scappavano come se vedessero il ba-bau; ma sinora nessuno di loro gli parlava di quei denari dei lupini, e i Morti eran lì che venivano, mentre padron ’Ntoni pensava a maritare la nipote.

Egli andava a sfogarsi con Piedipapera, il quale l’aveva messo in quell’imbroglio, diceva agli altri; però gli altri dicevano che ci andava per fare l’occhiolino alla casa del nespolo, e la Locca che gironzava sempre da quelle parti, perchè le avevano detto che il suo Menico era andato nella barca dei Malavoglia, e credeva che dovesse trovarlo ancora là, appena vedeva suo fratello Crocifisso, levava le strida al pari di un uccellaccio di malaugurio, e gli smuoveva la bile anche lei. — Questa qui mi fa far peccato! — borbottava Campana di legno.