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il lunedì, e fin gli stipiti erano allegri della fiamma del focolare, tanto che lo zio Santoro, messo lì fuori colla mano stesa e il mento sui ginocchi, s’era tirato un po’ in qua, per scaldarsi la schiena anche lui.

— E sta meglio di compare Bastianazzo, a quest’ora! — ripeteva Rocco Spatu, accendendo la pipa sull’uscio.

E senza pensarci altro mise mano al taschino, e si lasciò andare a fare due centesimi di limosina.

— Tu ci perdi la tua limosina a ringraziare Dio che sei al sicuro, — gli disse Piedipapera; — per te non c’è pericolo che abbi a fare la fine di compare Bastianazzo.

Tutti si misero a ridere della barzelletta, e poi stettero a guardare dall’uscio il mare nero come la sciara, senza dir altro.

— Padron ’Ntoni è andato tutto il giorno di qua e di là, come avesse il male della tarantola, e lo speziale gli domandava se faceva la cura del ferro, o andasse a spasso con quel tempaccio, e gli diceva pure: — Bella Provvidenza, eh! padron ’Ntoni! Ma lo speziale è protestante ed ebreo, ognuno lo sapeva.

Il figlio della Locca, che era lì fuori colle mani in tasca perchè non ci aveva un soldo, disse anche lui:

— Lo zio Crocifisso è andato a cercare padron ’Ntoni con Piedipapera, per fargli confessare davanti a testimoni che i lupini glieli aveva dati a credenza.

— Vuol dire che anche lui li vede in pericolo colla Provvidenza.