Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 29 — |
— Insomma sbrigatevela voi! — esclamò allora padron Cipolla indispettito, — io me ne lavo le mani, e non me ne importa un fico, giacchè ci ho le mie chiuse e le mie vigne che mi danno il pane.
E Piedipapera assestò uno scapaccione al figlio della Locca, per insegnargli l’educazione. — Bestia! quando parlano i più vecchi di te sta zitto.
Il ragazzaccio allora se ne andò strillando e dandosi dei pugni nella testa, che tutti lo pigliavano per minchione perchè era figlio della Locca. E padron ’Ntoni col naso in aria, osservò: — Se il maestrale non si mette prima della mezzanotte, la Provvidenza avrà tempo di girare il Capo.
Dall’alto del campanile caddero lenti lenti dei rintocchi sonori. — Un’ora di notte! — osservò padron Cipolla.
Padron ’Ntoni si fece la croce e rispose:
— Pace ai vivi e riposo ai morti.
— Don Giammaria ha i vermicelli fritti per la cena stasera; — osservò Piedipapera fiutando verso le finestre della parrocchia.
Don Giammaria, passando lì vicino per andare a casa, salutò anche Piedipapera, perchè ai tempi che corrono bisogna tenersi amici quelle buone lane; e compare Tino, che aveva tuttora l’acquolina in bocca, gli gridò dietro:
— Eh! vermicelli fritti stasera, don Giammaria!
— Lo sentite! anche quello che mangio! — borbottava don Giammaria fra i denti; — fanno anche la spia ai servi di Dio per contar loro i bocconi! Tutto in odio alla chiesa! — e incontrandosi naso