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niente. Ma santo diavolone! se mi fa le corna un’altra volta non voglio passar per minchione, e andrò a contare a don Michele tutte queste bricconate.

— No, no! compare Vanni; non c’è bisogno d’andarle a contare a don Michele! E Piedipapera s’è visto stasera?

— Neanche sulla piazza; era lì nella spezieria a fare la repubblica collo speziale. Ogni volta che si fa il colpo egli voga al largo, per provare che lui non ci entra in tutto quel che può succedere. È volpe vecchia e le palle delle guardie non lo coglieranno mai, sebbene sia zoppo come il diavolo. Poi domattina, a cose fatte, verrà a riscuotere la senseria, colla faccia tosta. Ma le palle le lascia pegli altri.

— Piove sempre! — disse Rocco Spatu. — Che non vuol finire stanotte?

— Con questo tempaccio non ci sarà nessuno al Rotolo, — soggiunse il figlio della Locca, — ed è meglio tornarsene a casa.

’Ntoni, Cinghialenta e Rocco Spatu, che erano sulla soglia, davanti alla pioggia che scrosciava come il pesce nella padella, rimasero un momento zitti, guardando nel buio.

— Minchione che sei! — esclamò Cinghialenta per fargli coraggio; e Vanni Pizzuto adagio adagio chiuse l’uscio, dopo di aver detto sottovoce:

— Sentite, veh! se vi accadesse qualche disgrazia, voi non m’avete visto stasera! Il bicchierino ve l’ho dato per l’amicizia, ma in casa mia non ci siete stati. Non mi tradite, che non ho nessuno al mondo.

Gli altri se ne andarono mogi mogi, sotto la piog-