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chio. Non chiudevano occhio nella notte, aspettando il fratello dietro l’uscio sino a tardi, tremando di freddo e di paura, mentre egli andava cantando per le strade con Rocco Spatu ed altri della combriccola, e alle povere ragazze pareva sempre di udire delle grida, e delle schioppettate, come quando avevano detto che c’era stata la caccia delle quaglie a due piedi.
— Tu va a dormire, — ripeteva Mena alla sorella. — Tu sei troppo giovane, e certe cose non devi saperle.
Al nonno non diceva nulla per non dargli quest’altro crepacuore; ma a ’Ntoni, quando lo vedeva un po’ calmo, che si metteva a sedere tristamente sulla porta, col mento in mano, si faceva coraggio per chiedergli: — Cosa vai a fare sempre con Rocco Spatu e Cinghialenta? Guardati che ti hanno visto sulla sciara e verso il Rotolo. Guardati di Piedipapera. Sai il detto dell’antico che gli disse Gesù Cristo a San Giovanni: «degli uomini segnati guárdatene!»
— Chi te l’ha detto? — domandava ’Ntoni saltando su come un diavolo. — Dimmi chi te l’ha detto?
— Don Michele me l’ha detto! — rispondeva lei colle lacrime agli occhi. — M’ha detto di guardarti di Piedipapera, che per acchiappare un contrabbando bisogna dar la parte ad uno della combriccola.
— E non ti ha detto altro?
— No, non mi ha detto altro.
’Ntoni allora giurava che non era vero niente, e non lo dicesse al nonno. Poi si levava di là frettoloso, e se ne andava all’osteria a smaltire l’uggia,