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soldi al giorno. — La Nunziata, seria seria, gli raccontava tutti i suoi progetti, e gli domandava dei consigli, e ragionavano insieme in disparte, come se avessero già i capelli bianchi. — Hanno imparato presto perchè hanno visti guai assai! — diceva padron ’Ntoni: — il giudizio viene colle disgrazie. — Alessi, coi ginocchi fra le braccia, al pari del nonno anche lui, domandava alla Nunziata:

— Mi vorrai per marito quando sarò grande?

— Ancora c’è tempo; — rispondeva lei.

— Sì, c’è tempo, ma è meglio pensarci adesso, così saprò quel che devo fare. Prima bisogna maritare la Mena, e la Lia, quando sarà grande anche lei. Lia comincia a volere le vesti lunghe e i fazzoletti colle rose, e tu pure ci hai i tuoi ragazzi da situare. Bisogna arrivare a comprare la barca; la barca poi ci aiuterà a comprare la casa. Il nonno vorrebbe avere un’altra volta quella del nespolo, e anche a me mi piacerebbe, chè saprei dove andare a occhi chiusi, o di notte, senza battere il naso; e c’è il cortile grande per gli attrezzi, e in due salti s’è al mare. Poi, quando le mie sorelle saranno maritate, il nonno verrà a stare con noi, e lo metteremo nella stanza grande del cortile, che c’entra il sole; così, quando non potrà più venire sul mare, povero vecchio, se ne starà accanto all’uscio nel cortile, e nell’estate ci avrà lì vicino il nespolo per fargli ombra. Noi prenderemo la camera dell’orto, ti piace? e ci avrai accanto la cucina; così avrai ogni cosa sotto la mano, non è vero? Quando tornerà mio fratello ’Ntoni gliela daremo a lui, e noi an-