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dello zio Crocifisso, il quale a lui gli era zio davvero, perchè era fratello della Locca, si sentiva gonfiare in petto una gran tenerezza pel parentado.

— Noi siamo parenti, — ripeteva. — Quando vado a giornata da lui mi dà mezza paga, e senza vino, perchè siamo parenti.

Piedipapera sghignazzava.

— Lo fa per tuo bene, per non farti ubbriacare, e per lasciarti più ricco quando creperà.

Compare Piedipapera si divertiva a sparlare di questo e di quello, come capitava; ma così di cuore, e senza malizia, che non c’era verso di pigliarsela in criminale. — Massaro Filippo è passato due volte dinanzi all’osteria, — diceva pure, — e aspetta che la Santuzza gli faccia segno di andarla a raggiungere nella stalla, per dirsi insieme il santo rosario.

Oppure al figlio della Locca:

— Tuo zio Crocifisso cerca di rubarle la chiusa, a tua cugina la Vespa; vuol pagargliela la metà di quel che vale, col darle ad intendere che la sposerà. Ma se la Vespa riesce a farsi rubare qualche cos’altra, potrai pulirti la bocca della speranza dell’eredità, e ci perdi i soldi e il vino che non ti ha dato.

Allora si misero a questionare, perchè padron ’Ntoni sosteneva che lo zio Crocifisso alla fin fine era cristiano, e non aveva dato ai cani il suo giudizio, per andare a sposare la figliuola di suo fratello.

— Come c’entra il cristiano e il turco? — ribatteva Piedipapera. — È un pazzo, volete dire. Lui è ricco come un maiale, mentre la Vespa non possiede altro che quella chiusa grande quanto un fazzoletto da naso.