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non finiva mai, e la Provvidenza si dondolava sulle onde verdi, che venivano da lontano fin dove arrivava la vista.

— Che vuol dire che il mare ora è verde, ed ora è turchino, e un’altra volta è bianco, e poi nero come la sciara, e non è sempre di un colore come dell’acqua che è? — chiese Alessi.

— È la volontà di Dio, — rispose il nonno, — così il marinaio sa quando può mettersi in mare senza timore, e quando è meglio non andarci.

— Quei gabbiani hanno una bella sorte, che volano sempre in alto, e non hanno paura delle ondate, se il mare è in tempesta.

— Allora non hanno da mangiare nemmeno loro, povere bestiole.

— Dunque tutti hanno bisogno del bel tempo, tale e quale come la Nunziata che non può andare alla fontana se piove, — conchiuse Alessi.

— «Buon tempo e mal tempo non dura tutto il tempo», — osservò il vecchio!

Ma quando era mal tempo, o che soffiava il maestrale, e i sugheri ballavano sull’acqua tutto il giorno, come se ci fosse chi suonava il violino, o il mare era bianco al pari del latte, o crespo che sembrava che bollisse, e la pioggia si rovesciava sino a sera sulle loro spalle che non ci erano cappotti che bastassero, e il mare friggeva tutto intorno come il pesce nella padella, allora era un altro par di maniche, e ’Ntoni non aveva voglia di cantare, col cappuccio sul naso, e gli toccava vuotare dall’acqua la Provvidenza che non si finiva più, e il nonno badava a ripetere: