Pagina:I Malavoglia.djvu/168


— 158 —

perchè aveva diciotto anni, e a quell’età se il cielo è azzurro vi ride negli occhi, e gli uccelli vi cantano nel cuore. Per altro il cuore non ce lo aveva mai avuto per quel cristiano, lo disse all’orecchio della mamma, mentre ordivano la trama. La madre era la sola che le aveva letto in cuore, e che ci avesse lasciata cascare una buona parola in quell’angustia. — Almeno se ci fosse compar Alfio, non ci avrebbe voltate le spalle anche lui. Ma quando sarà il tempo del vino nuovo tornerà qui.

Le comari, poverette, non avevano voltate le spalle ai Malavoglia. Ma la cugina Anna era sempre in faccende, con tutto quello che aveva da fare per tirare innanzi con le sue figliuole, che le erano rimaste in casa peggio di casseruole appese, e comare Piedipapera si vergognava di farsi vedere per quel tiro che compare Tino aveva fatto ai poveri Malavoglia. Ella aveva il cuore buono, la gnà Grazia, e non diceva come suo marito: — Lasciali stare coloro, che non hanno più nè re nè regno. Cosa te ne importa? — La sola che si vedesse di tanto in tanto era Nunziata, col piccino in collo, e tutti gli altri dietro; ma anche lei doveva badare ai fatti suoi.

Così va il mondo. — Ciascuno deve badare ai fatti suoi: quello che diceva a ’Ntoni di padron ’Ntoni comare Venera. — Ciascuno deve pensare alla sua barba prima di pensare a quella degli altri. Tuo nonno non ti dà nulla; dunque che obbligo hai verso di loro? Se ti mariti, vuol dire che fai casa da te, e quel che guadagni, lo guadagni per la tua casa. «Cento mani Dio benedisse, ma non tutte in un piatto!»