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serò a ridurre come si deve ’Ntoni e tutta la sua parentela! — minacciava Piedipapera. — Non voglio farmi ridere sul naso da tutto il paese. Potete star tranquillo, don Michele!

E se ne partì zoppicando e bestemmiando come se non ci vedesse più dagli occhi, mentre andava dicendo fra di sè «Convien tenerseli amici tutti, questi birri qui!»; e ruminando come potesse fare a tenerseli amici andò all’osteria, dove lo zio Santoro gli disse che non s’erano visti nè Rocco Spatu nè Cinghialenta, e passò dalla cugina Anna, la quale poveretta non aveva dormito, e stava sulla porta guardando di qua e di là, colla faccia pallida. Lì davanti incontrò pure la Vespa, la quale veniva a vedere se comare Grazia ci avesse un po’ di lievito, per caso.

— Ho incontrato or ora compare Mosca; — disse allora lui per far quattro chiacchiere. — Era senza il carro, e scommetto che andava a ronzare nella sciara, dietro l’orto della Sant’Agata. «Amare la vicina è un gran vantaggio, si vede spesso e non si fa viaggio».

— Bella santa da attaccarsi al muro, quella Mena! — cominciò a sbraitare la Vespa, — la vogliono dare a Brasi Cipolla, e seguita a civettare con questo e con quello! — Puh! che porcheria!

— Lasciatela fare! lasciatela fare! così gli altri conosceranno che roba è, e apriranno gli occhi. Ma non lo sa compare Mosca che vogliono darle Brasi Cipolla?

— Sapete come sono gli uomini, se c’è una fraschetta che li guarda, le corrono tutti dietro per di-