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Piedipapera, quando andava a farsi la barba, e sentiva che don Michele gli avrebbe dato qualche cosa per levargli davanti gli occhi ’Ntoni Malavoglia, si gonfiava come un gallo d’India, chè così lo tenevano da conto nel paese.

Vanni Pizzuto tornava a dirgli: — Il brigadiere pagherebbe qualunque cosa per avere in pugno i Malavoglia come li tenete voi. O perchè gliel’avete fatta passar liscia quella storia dei pugni che vi ha dati ’Ntoni?

Piedipapera alzava le spalle e seguitava a scaldarsi le mani sul braciere. Don Silvestro si metteva a ridere e rispondeva per lui:

— A mastro Vanni gli piacerebbe levar le castagne dal fuoco collo zampino di Piedipapera. Già sapete che comare Venera non vuole nè forestieri nè berretti gallonati; così quando si sarebbe levato d’attorno ’Ntoni Malavoglia, resterebbe lui solo a far l’asino alla ragazza.

Vanni Pizzuto non disse nulla, ma ci pensò su tutta la notte.

— Non sarebbe poi una cosa sbagliata! — ruminava fra di sè; — tutto sta a prendere Piedipapera per il collo, e in un giorno buono. —

Il giorno buono venne a proposito, che una sera Rocco Spatu non si era fatto vivo, Piedipapera era venuto due o tre volte, ad ora tarda, a chieder di lui, colla faccia bianca e gli occhi stravolti, e le guardie doganali s’erano viste correre di qua e di là, tutte in faccende, col naso a terra come cani da caccia, e don Michele insieme a loro colla pistola