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ridere tutto il paese. Don Silvestro come gliela raccontai, disse che scommetteva di fare cascare la Barbara coi suoi piedi, come una pera matura. Non ci mettere il saliscendi all’uscio, perchè aspetto Rocco Spatu che deve venire a parlarmi.

Don Silvestro, per far cascare comare Barbara coi suoi piedi ne aveva almanaccata una, che il frate il quale dà i numeri al lotto, non l’avrebbe trovata. — Voglio levarmi davanti, — aveva detto, — tutti quelli che cercano di prendermi la Barbara. Quando non avrà più nessuno da sposare, allora dovranno pregarmi loro, e farò i patti grassi, come s’usa alla fiera, quando i compratori sono scarsi.

Fra quelli che cercavano di prendersi la Barbara c’era stato Vanni Pizzuto, allorchè andava a far la barba a mastro Bastiano che aveva la sciatica, ed anche don Michele, il quale si annoiava a passeggiare colla pistola appesa alla pancia, senza far nulla, quando non era dietro il banco della Santuzza, e faceva l’occhietto alle belle ragazze, per ingannare il tempo. La Barbara da principio aveva risposto all’occhietto; ma poi, dopo che sua madre le aveva detto che quelli eran tutti mangiapani a ufo, più birri che altro, e i forestieri vanno frustati, gli aveva sbattuta la finestra sul naso, così baffuto e col berretto gallonato com’era, e don Michele se n’era mangiato il fegato, e per dispetto seguitava a passare e ripassare per la via, attorcigliandosi i baffi, e col berretto sugli occhi. La domenica poi si metteva il cappello colla piuma, e andava a scaricarle un’occhiataccia dalla bottega di Vanni Pizzuto, mentre la ragazza andava