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ci aiutano a levarci il debito dei lupini, si potrà cominciare a pensare alle altre cose. Tuo nonno non ci dorme, sta tranquilla, e quanto a questo non ve lo farà sentire che avete perso il padre, chè è come un altro padre, lui.
Poco dopo arrivò padron ’Ntoni carico di reti, che pareva una montagna, e non gli si vedeva la faccia. — Son venuto a riprenderle dalla paranza, — disse, — e bisogna rivedere le maglie giacchè domani armeremo la Provvidenza.
— Perchè non vi siete fatto aiutare da ’Ntoni? — gli rispose Maruzza tirando per un capo, mentre il vecchio girava in mezzo al cortile come un arcolaio, per dipanare le reti che non finivano più, e pareva un serpente colla coda. — L’ho lasciato di là da mastro Pizzuto. Povero ragazzo, ha da lavorare tutta la settimana! E fa caldo anche in gennaio con quel po’ di roba sulle spalle.
Alessi rideva del nonno, vedendolo così rosso e curvo come un amo, e il nonno gli disse: — Guarda che qui fuori c’è quella povera Locca; suo figlio è in piazza senza far nulla, e non hanno da mangiare. — Maruzza mandò Alessi dalla Locca, con quattro fave, e il vecchio, asciugandosi il sudore colla manica della camicia, soggiunse: — Ora che ci abbiamo la nostra barca, se arriviamo all’estate, coll’aiuto di Dio, lo pagheremo il debito. — Ei non sapeva dir altro, e guardava le sue reti, seduto sotto il nespolo, come se le vedesse piene.
— Adesso bisogna far la provvista del sale, prima che ci mettano il dazio, se è vero, — andava di-