Pagina:I Fioretti di San Francesco, A. Cesari, 1860.djvu/99


di san francesco 95


lissimamente; e frate Pietro non domandando nessuna altra cosa; e l’Arcangelo conchiuse: Io per la fede e divozione, la quale tu hai in me, ti procaccio cotesta grazia, che tu addimandi, e molte altre. E compiuto il loro parlare, il quale durò per grande ispazio, l’Ar— cangelo san Michele si partì, lasciandolo sommamente consolato. Al tempo di questo Santo frate Pietro, fu il Santo frate Currado da Offida, il quale essendo insieme di famiglia nel luogo di Forano nella Custodia d’Ancona, il detto frate Currado se n’andò un dì nella selva a contemplare di Dio, e frate Pietro segretamente andò dietro a lui, per vedere ciò che gli addivenisse; e frate Currado cominciò a stare in orazione, e pregare divotissimamente la Vergine Maria con grande pietà, ch’ella gli accattasse questa grazia dal suo benedetto Figliuolo, ch’egli sentisse un poco di quella dolcezza, la quale sentì san Simeone il dì della Purificazione, quand’egli portò in braccio Gesù Salvatore benedetto. E fatta questa orazione, la misericordiosa Vergine Maria lo esaudì; ed eccoti, che apparve la Reina del cielo col suo figliuolo benedetto in braccio, con grandissima chiarità di lume: e appressandosi a frate Currado, sì gli puose in braccio quello benedetto Figliuolo il quale egli ricevendo divotissimamente abbracciandolo e baciandolo, e stringendolosi al petto, tutto si struggeva e risolveva in amore divino, e inesplicabile consolazione. E frate Pietro simigliantemente, il quale di nascoso vedea ogni cosa, sentia nell’anima sua grandissima dolcezza e consolazione. E partendo la Vergine Maria da frate Currado, frate Pietro in fretta si ritornò al luogo, per non esser veduto da lui; ma poichè, quando frate Currado tornava tutto allegro e giocondo, gli disse frate Pietro: O cielico, grande consolazione hai avuto oggi. Dicea frate Currado: Che è quello che tu dici, frate Pietro? e che sai tu quello, che io m’abbia avuto? ben so io, ben so, dicea frate Pietro, come la Vergine Maria col suo benedetto Figliuolo t’ha visitato. Allora Frate Currado, il quale,