Pagina:I Fioretti di San Francesco, A. Cesari, 1860.djvu/92

88 fioretti


desca, e Ischiavi, e Inglesi, e d’altre diverse lingue del mondo; infiammato dallo Spirito Santo, sì efficacemente, sì divotamente, sì sottilmente, sì dolcemente, sì chiaramente, e sì intendevolmente propuose la parola di Dio, che tutti quelli che erano in concistoro, quantunque e’ fossino di diversi linguaggi, chiaramente intendeano tutte le sue parole distintamente, siccome egli avesse parlato in linguaggio di ciascuno di loro; e tutti istavano istupefatti, e parea che fosse rinnovato quello antico miracolo degli Apostoli, al tempo della Pentecoste, li quali parlavano per la virtù dello Spirito Santo in ogni lingua; e diceano insieme l’uno coll’altro con ammirazione: Non è di Spagna costui che predica? e come udiamo tutti noi in suo parlare il nostro linguaggio delle nostre terre? Il Papa simigliantemente, considerando e maravigliandosi della profondità delle sue parole, disse: Veramente costui è arca del testamento, e armario della Iscrittura divina.

CAPITOLO XL.

Del miracolo, che Iddio fece, quando sant' Antonio, essendo a Rimini, predicò a' pesci del mare.

Volendo Cristo benedetto dimostrare la grande santità del suo fedelissimo servo sant’Antonio, come divotamente era da udire la sua predicazione, e la sua dottrina santa; per gli animali non ragionevoli, una volta fra l’altre, cioè per gli pesci, riprese la sciocchezza degli infedeli eretici, a modo come anticamente nel vecchio Testamento, per la bocca dell’asina avea ripresa la ignoranza di Balaam. Onde essendo una volta, sant’Antonio a Rimini, ove era grande moltitudine d’eretici, volendogli riducere al lume della vera fede e alla via della virtude, per molti di predicò loro e disputò della fede di Cristo, e della Santa Scrittura: ma eglino, non solamente non acconsentendo alli suoi santi parlari, ma eziandio come indurati e ostinati, non vo-