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di san francesco | 87 |
nell’Ordine, ed era uomo di buona vita e onesta, si lo andò a visitare; e fra l’altre cose, si gli disse: fratello mio carissimo, molto mi dolgo, che tu se’ scomunicato e fuori dell’Ordine tuo, e così ti morrai: ma se tu vedessi o via o modo per lo quale io ti potessi trarrè da questo pericolo, volentieri ne prenderei per te ogni fatica. Risponde frate Elia: Fratello mio, non ci veggio altro modo se non che tu vadi al Papa; e priegalo, che per lo amore di Dio e di san Francesco suo servo, per li cui ammaestramenti io abbandonai il mondo, mi assolva della sua iscomunicazione, e restituiscami l’abito della Religione. Disse quello suo fratello, che volentieri s’affaticheria per la sua salute: e partendosi da lui, se ne andò alli piè del Santo Papa, pregandolo umilemente, che faccia grazia al suo fratello, per lo amore di Cristo e di san Francesco suo servo. E come piacque a Dio, il Papa gliel concedette che tornasse, e se ritrovasse vivo frate Elia, sì lo assolvesse dalla sua parte della iscomunicazione, e restituisseli l’abito. Di che costui si parte lieto, e con grande fretta ritorna a frate Elia, e trovalo vivo ma quasi ’n su la morte, e sì lo assolvette della scomunicazione, e rimettendogli l’abito, frate Elia passò di questa vita, e l’anima sua fu salva per li meriti di san Francesco e per la sua orazione, nella quale frate Elia aveva avuta così grande isperanza.
CAPITOLO XXXIX.
Il maraviglioso vasello dello Spirito Santo, S. Antonio da Padova, uno degli eletti discepoli e compagni di san Francesco, il quale san Francesco chiamava suo Vicario, una volta predicando in concistoro dinanzi al Papa e a’ Cardinali; nel quale concistoro erano uomini di diverse nazioni, cioè Greca, Latina, Francesca, Te-