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sa chiarità che vedi in noi, ci è data da Dio per la umiltà e pazienza, e per la santa povertà e obbedienza e castità, le quali noi servammo insino alla fine. E però, figliuolo, non ti sia duro portare il sacco della Religione così fruttuoso; perocchè, se col sacco di san Francesco per lo amore di Cristo tu disprezzerai il mondo, e mortificherai la carne, e contro al Demonio combatterai valentemente, tu avrai insieme con noi simile vestimento, e chiarità di gloria. E dette queste parole, il giovane tornò in se medesimo: e confortato dalla visione, cacciò da sè ogni tentazione, cognobbe la colpa sua dinanzi al Guardiano e alli frati; e da indi innanzi desiderò l’asprezza della penitenza e de’ vestimenti, e finì la vita sua nell’Ordine in grande santitade.

CAPITOLO XXI.

Del santissimo miracolo, che fece san Francesco, quando convertì il ferocissimo lupo d’Agobio.

Al tempo, che san Francesco dimorava nella città d’Agobio, nel contado di Agobio apparì un lupo grandissimo, terribile e feroce, il quale non solamente divorava gli animali, ma eziandio gli uomini, intantochè tutti i cittadini istavano in gran paura, perocchè spesse volte s’appressava alla cittade, e tutti andavano armati quando uscivano della cittade, come se eglino andassero a combattere: e contuttociò non si poteano difendere da lui, chi in lui si scontrava solo; e per paura di questo lupo e’ vennero a tanto, che nessuno era ardito d’uscire fuori della terra. Per la qual cosa, avendo compassione san Francesco agli uomini della terra, si volle uscire fuori a questo lupo, benchè li cittadini al tutto non gliel consigliavano: e facendosi il segno della santissima Croce, uscì fuori della terra egli coi suoi compagni, tutta la sua confidenza ponendo in Dio. E dubitando gli altri d’an-