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di san francesco | 49 |
sa chiarità che vedi in noi, ci è data da Dio per la umiltà e pazienza, e per la santa povertà e obbedienza e castità, le quali noi servammo insino alla fine. E però, figliuolo, non ti sia duro portare il sacco della Religione così fruttuoso; perocchè, se col sacco di san Francesco per lo amore di Cristo tu disprezzerai il mondo, e mortificherai la carne, e contro al Demonio combatterai valentemente, tu avrai insieme con noi simile vestimento, e chiarità di gloria. E dette queste parole, il giovane tornò in se medesimo: e confortato dalla visione, cacciò da sè ogni tentazione, cognobbe la colpa sua dinanzi al Guardiano e alli frati; e da indi innanzi desiderò l’asprezza della penitenza e de’ vestimenti, e finì la vita sua nell’Ordine in grande santitade.
CAPITOLO XXI.
Al tempo, che san Francesco dimorava nella città d’Agobio, nel contado di Agobio apparì un lupo grandissimo, terribile e feroce, il quale non solamente divorava gli animali, ma eziandio gli uomini, intantochè tutti i cittadini istavano in gran paura, perocchè spesse volte s’appressava alla cittade, e tutti andavano armati quando uscivano della cittade, come se eglino andassero a combattere: e contuttociò non si poteano difendere da lui, chi in lui si scontrava solo; e per paura di questo lupo e’ vennero a tanto, che nessuno era ardito d’uscire fuori della terra. Per la qual cosa, avendo compassione san Francesco agli uomini della terra, si volle uscire fuori a questo lupo, benchè li cittadini al tutto non gliel consigliavano: e facendosi il segno della santissima Croce, uscì fuori della terra egli coi suoi compagni, tutta la sua confidenza ponendo in Dio. E dubitando gli altri d’an-