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ebbero grande allegrezza; perocch’elle temeano, che san Francesco non l’avesse mandata a reggere qualche altro Monisterio, siccome egli avea già mandata Suora Agnesa santa sua sirocchia per Badessa, a reggere il Monisterio di Monticelli di Firenze: e san Francesco alcuna volta avea detto a santa Chiara: Apparecchiati, se bisognasse, ch’io ti mandassi in alcuno luogo; ed ella, come figliuola di santa obbedienza, avea risposto: Padre, io son sempre apparecchiata ad andare dovunque voi mi manderete. E però le Suore si rallegrarono fortemente, quando la riebbero: e santa Chiara rimase d’allora innanzi molto consolata.
CAPITOLO XVI.
L’umile servo di Cristo san Francesco, poco tempo dopo la sua conversione, avendo già raunati molti compagni e ricevuti all’Ordine, entrò in grande pensiero e in grande dubitazione di quello che dovesse fare; ovvero d’intendere solamente ad orare, ovvero alcuna volta a predicare: e sopra ciò desiderava molto di sapere la volontà di Dio. E perocchè la santa umiltà ch’era in lui, non lo lasciava presumere di sè, nè di sue orazioni, pensò di cercarne la divina volontà coll’orazioni altrui: ond’egli chiamò Frate Masseo, e disseli così: Va’ a Suora Chiara, e dille da mia parte, ch’ella con alcune delle più spirituali compagne divotamente preghino Iddio, che li piaccia di dimostrarmi qual sia il meglio; o ch’io intenda a predicare, o solamente all’orazione. E poi va’ a Frate Silvestro, e digli il simigliante. Costui era stato nel secolo ed era quel frate Silvestro, il quale avea veduto una croce