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perfetta letizia. E se noi perseveriamo picchiando, ed egli uscirà fuori turbato, e come gaglioffi importuni ci caccerà con villanie, e con gotate, dicendo: Partitevi quindi, ladroncelli vilissimi, andate allo spedale, che qui non mangerete voi, nè albergherete; se noi questo sosterremo pazientemente, e con allegrezza, e con amore; o Frate Lione, scrivi, che quivi è perfetta letizia. E se noi pur costretti dalla fame, a dal freddo, e dalla notte, più picchieremo, e pregheremo per l’amore di Dio con grande pianto, che ci apra e mettaci purè dentro; e quelli più scandolezzato dirà: Costoro seno gaglioffi importuni; io gli pagherò bene come sono degni: e uscirà fuori con uno bastone nocchieruto, e piglieracci per lo cappuccio, e gitteracci in terra, e involgeracci nella neve, e batteracci a nodo a nodo con quello bastone: se noi tutte queste cose sosterremo pazientemente e con allegrezza, pensando le pene di Cristo benedetto, le quali dobbiamo sostenere per suo amore; o Frate Lione, iscrivi, che qui e in questo è perfetta letizia: e però odi la conclusione, Frate Lione. Sopra tutte le grazie, e i doni dello Spirito Santo, le quali Cristo concede agli amici suoi, si è di vincere sè medesimo, e volentieri per lo amore di Cristo sostenere pene, ingiurie, ed obbrobrii, e disagi; imperocchè in tutti gli altri doni di Dio noi non ci possiamo gloriare, perocchè non sono nostri, ma di Dio; onde dice l’Apostolo: Che hai tu, che tu non abbi da Dio? e se tu l’hai avuto da lui, perchè te ne glorii, come se tu l’avessi da te? Ma nella croce della tribolazione, e della afflizione ci possiamo gloriare, perocchè questo è nostro; e perciò dice l’Apostolo: Io non mi voglio gloriare, se non nella croce del nostro Signore Gesù Cristo.