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seguitatori della mia religione, contro a’ reprovati frati di questo santo ordine, acciocchè io gliele punisca con dure e aspre graffiate e amare punizioni. A laude di Cristo Amen.

II. Come frate Leone vide terribile visione in sogno.

Vide frate Leone una volta in visione in sogno apparecchiare il divino giudicio. Vide gli Angioli con trombe e diversi strumenti suonare e convocare mirabile gente in uno prato. E da l’una parte del prato fu posta una scala tutta vermiglia, che aggiungeva dalla terra infino ai cielo; è dall’altra parte del prato fu posta un’altra scala tutta bianca, che dal cielo iscendea insino alla terra. Nella sommità della scala vermiglia apparve Cristo, come Signore offeso e molto irato. E san Francesco era alquanti gradi più giù presso a Cristo; e discese più infra la scala: e con grande voce e fervore dicea e chiamava: Venite, frati miei, venite confidentemente, non temete; venite, appressatevi al Signore, perocchè vi chiama. Alla voce di san Francesco, e alla sua coniunzione andavano i Frati, e salivano su per la scala vermiglia con grande confidenza. Essendo montati tutti, alcuno cadeva del terzo grado, alcuno del quarto grado, altri del quinto, e del sesto: e tutti conseguente caggevano, che nullo ne rimase in su la scala. San Francesco a tanta rovina de’ suoi Frati mosso a compassione, come pietoso padre, pregava il giudice per gli figliuoli, che gli ricevesse a misericordia. E Cristo dimostrava le piaghe tutte sanguinose, e a san Francesco diceva: Questo m’hanno fatto i frati tuoi. E poco stante in questa sua rogazione discendeva alcuno grado, e chiamava i frati caduti della scala vermiglia, e dicea: Venite, state suso, figliuoli e Frati miei: confidatevi e non vi disperate; correte alla scala bianca, e montate su, perocchè per essa voi sarete